Nella mattinata del 28 Marzo dalle ore 11.00, davanti all’entrata del Teatro delle Muse di
Ancona, l’ACU Gulliver – UdU Ancona ha organizzato un presidio in occasione
dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Politecnica delle Marche, durante il
quale sono intervenuti anche la Ministra dell’Università e della Ricerca Sen. Anna Maria
Bernini ed il Ministro della Salute Prof. Orazio Schillaci.
Come sindacato studentesco abbiamo ritenuto importante presentarci a questo evento con
un messaggio: “MERITEVOLI DI UN FUTURO – DIRITTO ALLO STUDIO, SALUTE
PSICOLOGICA, DIDATTICA DI QUALITÀ
”. È troppo tempo che sentiamo parlare di merito,
eccellenza, capacità, ma non abbiamo mai visto le istituzioni prendere realmente in
considerazione ciò di cui noi, studentesse e studenti di tutta Italia, abbiamo bisogno. Le
nostre richieste rivolte all’Università, alla società e alla classe politica tutta sono chiare,
eppure rimangono da troppo tempo inascoltate: chiediamo un’università realmente libera e
accessibile, una reale garanzia del diritto allo studio, sostegno psicologico gratuito, didattica
di qualità, spazi di aggregazione, abitazioni sicure ed economiche .
Negli ultimi vent’anni l’Università è stata investita da una serie di riordini che ne hanno
modificato, minato e, in definitiva, snaturato il ruolo. A partire dalla Riforma Gelmini è iniziato
un progressivo processo di privatizzazione degli Atenei, che hanno assunto sempre più
responsabilità non solo sul piano didattico, ma anche su quello economico-finanziario,
avviando una vera e propria competizione per rientrare nei parametri e assicurarsi gli esigui
fondi a disposizione, spesso a discapito della componente studentesca.
I “requisiti di qualità” fissati con la messa in funzione dell’ANVUR sono spesso insufficienti
per fornire una panoramica completa dei servizi che l’università dovrebbe offrire, soprattutto
perché si basano in massima parte sulla valutazione della didattica frontale e delle prove
d’esame, senza prendere in considerazione altre modalità di insegnamento e senza dare
rilievo all’imprescindibile ruolo dell’università come luogo che favorisce aggregazione e
discussione, in cui sono promossi a tutto tondo l’arricchimento e la formazione dell’individuo.
Tutto ciò è manifestazione della visione comune, sostenuta dall’espansione delle università
telematiche, che si ha dell’università: un vero e proprio “esamificio”, dove si impartisce un
sapere preimpostato e nozionistico, asservito al mercato del lavoro, in cui chi si laurea più
velocemente o con voti più alti è lodato e premiato.
Il merito, che è stato più volte citato anche dalla stessa Sen. Bernini in alcuni recenti
interventi, non è altro che un meccanismo di selezione fallace che crea incolmabili divisioni
all’interno della componente studentesca tra coloro che sono meritevoli e coloro che,
secondo questa logica, non lo sono, senza tenere affatto conto delle possibilità individuali o
della disparità di condizioni sociali ed economiche. Il risultato è che viene fatta ricadere la
responsabilità del fallimento sul singolo, invece che sulle molte determinanti esterne che
possono concorrere nel rendere il percorso universitario per alcuni particolarmente
difficoltoso.
Questo sistema produce molteplici effetti negativi: innanzitutto è impedita una reale
applicazione del Diritto allo Studio, che di fatto non viene garantito a coloro che sono
costretti ad abbandonare gli studi perchè non accumulano un numero sufficiente di crediti
formativi per l’accesso ad agevolazioni e servizi. D’altra parte la sfrenata persecuzione
dell’eccellenza ricade molto negativamente sulla salute psicologica della componente
studentesca, che negli ultimi anni si è trovata sempre più inerme di fronte alla fortissima
pressione sociale a cui è sottoposta, come dimostra il tasso dei suicidi giovanili in
vertiginoso aumento. Le studentesse e gli studenti di tutta Italia sono oppressi dal senso di
inadeguatezza, del timore del fallimento e dalla paura del giudizio altrui: si tratta di una vera
e propria emergenza davanti alla quale il Governo non può rimanere immobile.
Al Ministro Schillaci diciamo che la formazione dei giovani professionisti del settore della
salute è problematica. Il Sistema Sanitario Nazionale sta collassando, continuando a favorire
la privatizzazione del diritto alla salute, a scapito delle classi sociali più deboli. Se il Governo
ha intenzione di salvare la sanità italiana, il primo passo è partire dalla formazione dei
professionisti del futuro: le università italiane devono essere finanziate, docenti devono
essere assunti, aule devono essere costruite, laboratori devono essere ampliati. Non è
possibile continuare ad ostacolare la componente studentesca nel percorso universitario che
desidera intraprendere, andando a limitarne l’accesso ai corsi di studio, mantenendo viva
una visione dell’università miope e classista.
Le nostre parole che oggi vi scandalizzano, sono state ripetute in molte altre occasioni, le
avete già sentite ma non le avete mai ascoltate.